DALLE RADICI LA LINFA PER L'INNOVAZIONE
Nei nostri atelier di Danza Contemporanea, ogni lezione apre nuove connessioni tra corpo, mente e storia. L’apprendimento avviene in modo integrato: la pratica tecnica si intreccia con lezioni teoriche di Storia della Danza (dai pionieri della Modern Dance fino alle più recenti contaminazioni), approfondimenti di anatomia del movimento e fisiologia, e l’esplorazione della musica applicata al gesto, per nutrire l’espressività con nuove sfumature
Dal dialogo tra tradizione e innovazione nasce la danza che cambia il presente. Per questo, nei nostri corsi il corpo entra in dialogo con le grandi tradizioni che hanno rivoluzionato la danza del ‘900 e oltre:
- Graham: dove il movimento nasce dall’emozione profonda, si fa forza e poesia, disciplina e libertà.
- Cunningham: linguaggio del caso e della precisione, un’architettura in cui ogni dettaglio diventa scrittura coreografica innovativa.
- Limón: la scuola della fluidità, della sospensione, della narrazione attraverso il corpo vivido.
- Kurt Jooss: fra teatro e danza, un laboratorio di senso e trasformazione della presenza scenica.
Mettere in ascolto tecnica e creatività, conoscenza delle origini e visione contemporanea, significa offrire a ogni danzatore lo spazio ideale per scoprire la propria firma corporea e costruire vocabolari gestuali nuovi, personali, autentici.
Nei nostri atelier, la danza diventa terreno fertile di incontro e ispirazione: ognuno può trovare il proprio passo, crescere in consapevolezza e vivere l’energia unica di sentirsi parte di una ricerca condivisa.
Qui, il sapere danza insieme all’azione, e il futuro prende corpo passo dopo passo.
FLOORWORK & RELEASE
Esplorare la forza originaria: il corpo che nasce dal suolo
Il corso si sviluppa come un percorso pratico, sensoriale e di ricerca dove il movimento contemporaneo viene rigenerato a partire dal contatto autentico tra il corpo e il pavimento. Ogni gesto viene decostruito e ricostruito dal suolo alla verticalità, consentendo di scoprire le meccaniche profonde che generano equilibrio, dinamicità e libertà.
Il Floorwork trasforma il terreno in un maestro silenzioso
Attraverso l’esplorazione di peso, gravità, massa muscolare, articolazioni, asse, centro ed energia, l’ascolto del pavimento diventa l’occasione per riconoscere e affinare la percezione corporea. Una particolare attenzione viene posta alla respirazione che anima ogni passaggio, tra appoggio e sospensione, caduta e risalita: il suolo si rivela così alleato imprescindibile, capace di aiutare a trasformare anche la caduta in una nuova partenza.
Caratteristiche distintive del corso
- Movimento organico e naturale: favorisce la coordinazione globale, migliora mobilità e stabilità, sviluppa le potenzialità motorie del sistema corpo–mente.
- Stimolazione del sistema fasciale: il lavoro con e sul pavimento incentiva elasticità, comunicazione tra i tessuti connettivi, adattamento e prevenzione degli infortuni.
- Relazione corporea e spaziale: il contatto con il pavimento amplifica i sensi, intensifica l’ascolto, facilita la scoperta di nuovi pattern motori e strategie di movimento fluide, espressive e resilienti.
- Consapevolezza e tecnica: attraverso esercizi guidati vengono indagati i principi meccanici e poetici della danza contemporanea – gravità, slancio, articolazione, energia e quiete – fino a comporre un gesto personale e universale.
Release – La verticalità e la leggerezza
Nella seconda parte della lezione, il percorso si porta in verticale. La qualità acquisita a terra viene trasferita nel movimento nello spazio, grazie ai principi della Release technique. Attraverso esercizi e sequenze, l’attenzione si sposta sulla fluidità, sul lasciar andare le tensioni superflue e sull’uso funzionale del peso: la danza si fa naturale, libera, energica e ricca di respiro.
L’integrazione tra Floorwork e Release dà vita a una danza completa, capace di spaziare dal suolo all’aria, dal radicamento all’energia leggera del movimento verticale. La relazione dinamica con il pavimento riattiva il dialogo profondo con le prime esperienze del corpo – strisciamento, rotolamento, spinta, gattonamento – e fornisce, anche sul piano psicologico, strumenti preziosi: il movimento insegna come ogni caduta possa trasformarsi in un nuovo inizio. In questo percorso, il suolo si rivela non come un limite, ma come il primo alleato sulla strada della libertà e della presenza.
CONTACT IMPROVISATION
L’ascolto che genera movimento, la scoperta di nuovi equilibri attraverso l’incontro
Nata nei primi anni Settanta dall’intuizione del danzatore Steve Paxton e di pionieri come Nancy Stark Smith, Lisa Nelson e altri, la Contact Improvisation rappresenta una rivoluzione nell’approccio alla danza: uno spazio di ricerca dove ogni incontro crea una possibilità inedita di comunicazione attraverso il contatto fisico, il peso condiviso, il sostegno reciproco.
In questa pratica il partner si trasforma in un secondo pavimento: un supporto vivo, in divenire, capace di sorprenderci e sfidarci ad adattare, esplorare, ascoltare. Il contatto, sempre empatico e mai di natura erotica, diventa linguaggio non verbale che amplifica la percezione di sé e dell’altro, invitando a coltivare presenza, fiducia, sensibilità.
Durante le lezioni vengono proposti percorsi individuali e a coppie che favoriscono il rilassamento delle tensioni, l’abbandono delle rigidità, la capacità di lasciarsi guidare da impulsi autentici ed elementari. Si apprende a dialogare con il partner usando peso, leve, cadute, rotolamenti, appoggi: ogni gesto nasce dalla relazione diretta con l’altro e con lo spazio, in un flusso continuo senza regole predefinite, ma guidato dall’ascolto e dall’intelligenza spontanea del corpo.
Perché scegliere la Contact Improvisation?
- Allena la propriocettività e l’intuito motorio, nutrendo una consapevolezza raffinata dei limiti e delle possibilità del proprio corpo
- Potenzia le capacità relazionali, l’ascolto non verbale, la comunicazione empatica
- Offre al sistema nervoso la possibilità di apprendere strategie nuove di adattamento, risposta, reazione creativa
- Sviluppa fiducia, presenza, capacità di lasciar andare il controllo e vivere il momento presente
Questa disciplina accoglie qualunque livello di esperienza: dal danzatore esperto al neofita curioso, chiunque può sperimentare come, attraverso l’incontro con l’altro, ogni caduta diventa occasione di apprendimento e ogni contatto una possibilità di crescita personale e artistica.
Scoprire la Contact Improvisation significa aprirsi all’imprevisto, abitare il cambiamento, imparare a sostenersi e lasciarsi sostenere nel movimento incessante della relazione.
TEATRO-DANZA E LABORATORIO IMPROVVISAIONE-COMPOSIZIONE
La danza delle emozioni, il gesto che racconta, la voce che risuona
Ogni gesto è parola, ogni movimento porta con sé un’intenzione. Nel corso di Teatro-Danza e Laboratorio di Improvvisazione e Composizione, il linguaggio corporeo incontra la potenza della voce e l’immaginazione si trasforma in espressione scenica viva, radicata nella verità del momento presente.
Dalla lezione di Pina Bausch — “Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti, ma ci sono momenti in cui si rimane senza parole: a questo punto comincia la danza” — nasce una pratica che fonde teatro fisico, tecniche somatiche (Alexander, Feldenkrais), improvvisazione e composizione coreografica in un percorso esperienziale e creativo rivolto a tutti.
Voce, corpo e neuroscienze: risuonare nell’autenticità
Il lavoro sulla voce si avvale di approcci riconosciuti come il metodo Linklater e il Lichtenberger®, a cui si affiancano esercizi di neuromodulazione e neurostimolazione originale della ricerca di Mizar Tagliavini e Chance It®. Questi strumenti agiscono tanto sulla plasticità vocale — con particolare attenzione ai risuonatori alti e all’uso consapevole del palato molle — quanto sul bilanciamento tra sistema nervoso simpatico e parasimpatico, favorendo una presenza scenica integrale e autentica.
La voce si allena insieme al corpo, in sinergia con tecniche neuromuscolari e neurocognitive, per potenziare la percezione interna, la qualità del gesto e la chiarezza nell’intenzione comunicativa. La ricerca personale di Tagliavini sulla “verità del gesto” permea il percorso, rendendolo accessibile e ricco di senso anche per chi non è professionista: ognuno viene accompagnato a riconoscere e restituire la dimensione più onesta di ciò che desidera trasmettere.
Improvvisazione e composizione: tra coscienza, emozione e spazio
Le pratiche di improvvisazione e composizione coreografica — ispirate a Nikolais, Humphrey e Pina Bausch — invitano a riconoscere l’origine autentica del gesto, liberandolo da tecnicismi e sovrastrutture. L’improvvisazione diviene palestra tanto per il corpo quanto per l’immaginazione, mentre la composizione si tramuta in territorio fertile dove raffinare l’intento, dare forma all’idea e chiarire il messaggio coreografico.
Un’attenzione specifica è riservata alla relazione tra emozioni e movimento, e allo studio della “regia dello spazio”: frutto della ricerca decennale di Tagliavini, questa pratica esplora sia i palcoscenici teatrali sia i contesti site-specific, indagando l’energia propria dei luoghi, le linee di forza, le relazioni con architetture e natura.
Spesso le restituzioni performative di questi laboratori avvengono in ambienti non convenzionali — spazi naturali, urbani, architetture significative — dando vita a performance che dialogano con il paesaggio e ne amplificano la poetica.
Teatro, danza, voce, spazio e ricerca emozionale confluiscono qui per offrire a ciascun partecipante la possibilità di esplorare la propria autenticità, al servizio della creazione scenica. Una pratica immersiva e trasversale, dove sentirsi vivi, presenti e in continuo ascolto di sé, degli altri e dello spazio che si abita.